Una forma a conchiglia per custodire ogni tuo desiderio, il punto di congiunzione di tre colline e la battaglia mitologica di 17 contrade.
Questa è la magnifica Piazza del Campo, il cuore pulsante di un’intera città e la meta indiscussa dei milioni di turisti che ogni anno e da tutto il mondo, vengono in Toscana per fotografarla, ammirarla e riportala magicamente a casa, almeno nei propri sogni.
Questa Piazza così diversa e così intrisa di tradizione è antecedente al 1.100 con le prime notizie a riguardo che risalgono al lontano 1.169.
Pensate che in precedenza la Piazza era vastissima e comprendeva anche la vicina Piazza del Mercato.
Era quindi una piccola vallata meta di pellegrinaggi e che nel 1270 divenne un vero e proprio mercato a cielo aperto che il mitico Governo dei Nove decise di pavimentare.
La pavimentazione fu un passo importante che avvenne proprio dopo l’erezione del Palazzo Comunale che, essendo il Governo della Città doveva assolutamente mostrare tutta la sua bellezza e maestosità.
Piazza del Campo è fatta a nove spicchi che riecheggiano e celebrano il Governo dei Nove e la sua grandezza e lungimiranza.
La Piazza che vediamo oggi non è quella dei Nove ma il frutto di scelte e leggi che si sono susseguite ed accavallate nel tempo per poi disegnare il meraviglioso profilo che vediamo ancora oggi.
Detto questo, la Piazza contiene tre gioielli che ogni viaggiatore è tenuto a scandagliare con meraviglia ed assoluto stupore.
Il primo gioiello è senza dubbio Fonte Gaia, il cui nome deriva dalla felicità con cui i cittadini accolsero l’acqua che per la prima volta solcava maestosamente Piazza del Campo.
Fonte Gaia, i cui marmi originali sono perennemente custoditi all’interno del Museo dell’Ospedale di Santa Maria della Scala per salvarli dalle intemperie, venne realizzata con i marmi più pregiati dal famoso artista Jacopo della Quercia che, in circa dieci anni, dal 1409 al 1419, realizzò l’intera opera.
Dal lato opposto di Fonte Gaia e nella parte più bassa, c’è poi il Palazzo Pubblico, realizzato tra il 1288 ed il 1342, un’opera di ingegneria e classe gotica e che al suo interno accoglie il glorioso Salone del Gran Consiglio.
Un particolare davvero affascinante del Palazzo è il centro della facciata dove un rosone interamente in rame mostra il monogramma di Cristo del 1425, una reprimenda di San Bernardino.
Se poi guardate in alto vedrete la Torre del Mangia, 88 metri di ornamenti in pietra costruita da Muccio e Francesco di Rinaldo, ben 400 scalini che ti accompagneranno verso un panorama tutto da ricordare.
All’interno del Palazzo c’è poi il terzo gioiello, il Museo Civico, uno scrigno di capolavori dell’arte Toscana con una sala grande, chiamata Mappamondo dove troverete due magici capolavori del pittore Simone Martini ossia La Maestà e Guidoriccio da Fogliano all’assedio di Montaperti.
E’ presente poi un’altra sala, la Sala della Pace con gli affreschi degli Effetti del Buon Governo e del Cattivo Governo, un monito che l’arte ci dona per comprendere il passato, capire il presente e migliorare il futuro.
Il Museo Civico è un catalogo infinito di opere di famosi artisti come Domenico di Niccolò, il citato Jacopo della Quercia, Domenico Beccafumi, Spinello Aretino e Bernardo Rossellino.
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