La Fontana di Fontebranda a Siena è la più conosciuta ed antica tra le fonti della città e viene menzionata addirittura nel 1081.
Sappiamo che venne migliorata ed ampliata dal Bellamino nel 1193 e poi convertita in travertino a mattoni nel 1246 dall’architetto Giovanni di Stefano.
È diventata famosa non solo per la sua magnificienza ed utilizzo pratico, ma anche perché nelle sue vicinanze visse Santa Caterina da Siena.
Dal punto di vista architettonico, Fontebranda è costituita da tre grandi arcate gotiche ogivali con dei merli guelfi che furono aggiunti si dice nel 1270.
Sulla parte frontale, vi sono quattro statue leonine che hanno al centro il simbolo della città di Siena: la Balzana.
In passato era suddivisa in tre vasche d’acqua principali, una potabile, una destinata agli animali ed infine una che veniva utilizzata come lavatoio.
Niente era a caso e le acque di risulta attraverso un sistema idraulico molto avanzato venivano utilizzate come forza motrice per alimentare una serie di mulini nelle vicinanze.
Un ulteriore utilizzo ero quello dei laboratori d’arte dei Tintori e dei conciatori.
Una parte veramente interessante di Fontebranda è che dal suo sottosuolo si snodavano più di 25 km di condutture, chiamate i “bottini” che portavano l’acqua piovana in tutte le principali fonti cittadine.
Fontebranda è attualmente anche l’accesso della staccata finale delle “Strade Bianche” una famosa corsa ciclistica che si snoda per le principali campagne senesi.